Purtroppo ancora in troppi non si rendono conto della differenza tra poter usufruire di una libertà e abusarne. E, come avviene spesso, il rischio è quello che venga tolta a chiunque.
Fare attività fisica è, per ora ancora permesso: DA SOLI e mantenendo le distanze di sicurezza.
È una questione di salute, anche mentale. Non tutte le persone vivono in appartamenti grandi. Non tutte le persone hanno un balcone o un terrazzo fiorito, o un giardino dove potersi sfogare, dove prendere il sole. Molte persone hanno bisogno di un momento all’aria aperta – e parlo di chi si comporta con senso di responsabilità – per ragioni di equilibrio psico-fisico.
E LA SALUTE MENTALE E’ SALUTE!
E i RUNNER??… Persone che normalmente andavano a lavorare al mattino e tornavano a casa alla sera e che si ritagliavano del tempo (all’alba o alla sera tardi, i più fortunati in pausa pranzo) sottraendolo ad altre cose, che organizzavano gare partecipate da migliaia di persone in giro per il mondo, oppure gareggiavano in pista su varie distanze, cercando stimoli sempre di miglioramento per se stessi a 40, 50, 60, 70 , 80 anni e anche oltre!!!
Erano e sono atleti: la Federazione Italiana di Atletica a cui sono affiliati, li chiama MASTER e per loro si organizzano anche campionati Nazionali, Europei e financo Mondiali!!!
Ma l’essere umano pensa anche di essere più furbo degli altri…
E così chi NON ha mai mosso un passo in più di quello per prendere l’ascensore o per arrivare alla auto, per EVADERE dalla richiesta di isolamento, si è inventato di essere un RUNNER, ma non sa cosa è
l’etica del runner, NON sa cosa vuol dire alzarsi all’alba, NON sa cosa vuol dire uscire con la pioggia, col sole, col vento, con la neve per seguire la passione che alimenta la forza nel vero runner, NON sa cosa significa seguire le regole degli allenamenti, NON sa cosa vuol dire RISPETTO per l’amico avversario e allora si è infilato un paio di scarpe buone solo per passeggiare in centro, un paio di ridicoli e impresentabili pantaloncini da spiaggia, e una maglietta qualsiasi ed usciva!!!
SENZA rispettare le regole: non è stato lontano dagli altri, si fermava a fare capannello con chi incontrava, si sedeva a parlare sulle panchine lungo le ciclabili, creava assembramenti, magari pure si organizzava con gli amici per fare 4 tiri a palla in un parco, ma soprattutto NON essendo allenato alle
uscite in ogni condizione di temperatura e meteo, NON aveva il sistema immunitario sviluppato, NON aveva le difese corporee stimolate, e NON avendo mai fatto attività fisica rischiava sì di ammalarsi e magari anche di farsi male!!!
Per cui tu FINTO RUNNER: DOVEVI RESTARE A CASA!!!
Non ci hai mai pensato a fare attività…pensavi invece che bastava la pastiglia del medico per controllare quella pressione ballerina, il diabete causato dalle CocaCola e dai dolci …
Continua a RIMANERE A CASA, non fingere di correre!!
E anche tu PERSONA ANZIANA, che hai patologie croniche in atto, che non respiri bene già di tuo, perchè hai sempre fumato per tutta la tua vita, che hai problemi di cuore, di diabete, STAI A CASA, non rischiare di uscire con la scusa del giornale o del francobollo, TU sì che devi proteggerti!
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Tutto questo per dire che andava tenuta presente una differenza tra chi si poteva avvalere di tale possibilità seguendo le regole e chi ne ha abusato. Gridare, indistintamente, “assassino” a chiunque è un modo come un altro di avvelenare il clima sociale.
E ciò non è salutare…NON è SALUTE!
Sono l’unico che si interroga sull’enormità di questo atteggiamento collettivo, per cui il runner – novello UNTORE – o chi va fuori casa, per svariati motivi, è visto come un criminale da additare e punire, senza
se e senza ma.
«Siamo sicuri davvero» si interroga Giulio Cavalli su Left «che sia scoppiato tutto questo enorme improvviso senso civico e invece non covi da qualche parte, sotto la brace, l’ansia di potere dare una faccia e un nome a un colpevole qualsiasi per avere la soddisfazione di odiare e di sentirsi assolti come serenamente e quotidianamente avveniva prima del Coronavirus? Chiedo, eh».
Silvia Kuna Ballero, sul suo blog, scrive parole più che condivisibili: «Chi crede seriamente che prendere una boccata d’aria per strada in sicurezza sia una grave violazione del senso civico sta sostenendo un pensiero non molto diverso dalla superstizione. Sta negando la possibilità, vivaddio data al cittadino, di valutare le circostanze per agire in modo responsabile gestendo i margini di libertà che gli sono dati (il che non vuol dire aggirare la legge, dato che è proprio la legge che fornisce questi margini)».
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Torna il discorso sulla differenza tra atteggiamento responsabile e abuso.
Atteniamoci dunque SEMPRE alle disposizioni in vigore – con le restrizioni del caso – e cerchiamo di non essere noi stessi, in buona sostanza, il veicolo di un altro tipo di virus ancora più pericoloso: quello dell’ODIO, di chi ha bisogno di un capro espiatorio: prima era il migrante che viene a mettere a repentaglio la nostra civiltà, poi è il cinese che viene a contagiarci e adesso è chiunque esca di casa, atto fisico che sarebbe sufficiente ad uccidere chicchessia e a vanificare il lavoro del personale delle professioni sanitarie, MA lo dicono le evidenze scientifiche, IL VIRUS NON VOLA, il contagio avviene solo se ci infettiamo per CONTATTO tra superfici
contaminate e contatti crociati!
Anche oggi dove le misure di contenimento sono ancora più rigide, continuiamo a seguire le indicazioni di igiene, LAVIAMOCI le MANI, DISINFETTIAMOCI con i PRESIDI che ISS ci ha comunicato, manteniamo le DISTANZE quando andiamo a fare la spesa, perchè è in queste situazioni che potremmo venire a contatto maggiormente col Virus, NON se ci muoviamo sotto casa in maniera responsabile!!!
Il virus non è un’arma offensiva che nel momento in cui lasciamo le nostre dimore aggredisce le persone che si ritengono più meritevoli, per il solo fatto di rimanere chiuse nei propri appartamenti: il virus è qualcosa che viene trasmesso a causa di comportamenti irresponsabili, dunque
cerchiamo di valutare quei singoli comportamenti.
E, quando non abbiamo gli strumenti per valutarli, cerchiamo di rimanere in SILENZIO.
Sempre preferibile, quando non si hanno validi argomenti per suffragare le proprie ipotesi. Il rischio è quello di gridare all’untore: con tutto ciò che ne consegue, il suo carico di violenza, di irrazionalità e superstizione!