Per entrare in classifica bisogna aver corso circa la metà dei km che portano a completare il giro del mondo
Il mondo è pieno di Forrest Gump, bizzarri macinatori di km che hanno fatto della strada un’amica dove incontrare altri eccentrici amici. La statistica ha il compito, in questo caso, di mettere in luce una categoria di “maratoneti” speciali, collezionisti di medaglie e km, sempre in cerca di un tour di gare dove vivere la prossima avventura.
LA STORIA – Che esistano uomini in grado di percorrere enormi distanze a piedi non è una novità. Gli antichi greci si servivano degli emerodromi, messaggeri più veloci dei cavalli in territori aspri e sconnessi come quelli ellenici, per trasmettere notizie urgenti. Eccezionale l’impresa di Filippide capace di percorrere la tratta Atene-Sparta e ritorno per invocare l’aiuto degli spartani in guerra e poi tornare ad Atene, a comunicare l’impossibilità di Sparta di partecipare. Sono note le capacità della popolazione messicana Tarahumara, originariamente definita “Rarámuri”, che significa, appunto “pianta idonea per la corsa“, in grado di correre anche 300 km in un giorno senza infortunarsi. Come dimenticare i Kalenjin, la tribù africana da cui discendono tanti degli attuali grandi campioni, impegnati da sempre nella caccia per soddisfare le esigenze nutrizionali. La storia racconta anche di singoli personaggi, come il lombardo Carlo Airoldi che si recò a piedi ad Atene per poter prendere parte alla prima competizione di Maratona dei Giochi Olimpici. Più recenti sono invece le fatiche come quella di Lootie che vuole completare il giro del mondo correndo per 26.232 km, il giro delle Canarie di Luca Papi, l’impressionante sforzo di Terry Fox, amputato per un sarcoma al ginocchio e in corsa lungo tutto il Canada per raccogliere fondi per il cancro, Rob Pope, che trasse ispirazione da Forrest Gump e tante altre stravaganti storie.
LA CLASSIFICA – In epoca odierna correre sembra essere soprattutto un’attività ludica, piuttosto che una necessità. Schiere di maratoneti partecipano a competizioni in tutto il mondo, di ogni difficoltà, distanza, terreno e clima. Tra gli impavidi corridori vi sono anche i collezionisti di medaglie e di record, a cui appartiene il World Megamarathon Ranking 300+, cioè tutti quelli che hanno partecipato ad un numero superiore a 300 tra maratone ed ultramaratone. Ad aver raggiunto questo traguardo al 31 dicembre 2020 sono ~ in 1.000 (tra cui 34 defunti), di cui ~ 150 donne. La classifica è dominata da Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna ciascuno con oltre 100 atleti, seguono Giappone e Taiwan con poco meno di 100, tra 50 e 100 troviamo Italia, Finlandia e Danimarca ed in coda tante altre nazioni con numeri più esigui.
GLI UOMINI – Svetta al primo posto il tedesco Christian Hottas con 2.949 competizioni, tallonato dal finlandese Kalevi Saukkonen (2357) e terzo lo statunitense Larry Macon (2289). E’ “solo” tredicesimo tra gli uomini il primo italiano, Vito Piero Ancora (1321) all’attivo, cui seguono Michele Rizzitelli (1000) e Lorenzo Gemma (900).
LE DONNE – Al quarto posto della classifica generale, prima per genere, ancora la Germania con la tedesca Sigrid Eichner che ha collezionato 2250 competizioni. Seguono le giapponesi Toshiko Watanabe (1795) e Noriko Sakota (1189). La prima italiana è Angela Gargano (1001), 37esima in classifica generale ed ottava in quella di genere, cui seguono Marina Mocellin (652) e Giovanna Carla Gavazz (585).
Fonte: http://www1.vecceed.ne.jp/~ageo/fullhyak/WMMR-2020-12-31.pdf?fbclid=IwAR3D1Oi6gMAM_ye25WfTuPcxCbM69OnNegGBIHCaPSr2dsTdTL2guG_h4cc