di Cesare Monetti
Fase 2, no, per favore: le mascherine no!
Dal 4 maggio, dalla fatidica Fase 2 che ci appresteremo ad iniziare come ha annunciato il Governo Conte, con ogni probabilità finalmente potremo riavere un po’ della nostra normale vita. Che nonostante mille problemi e difficoltà era comunque libera. Felice o meno dipendeva da noi. Ma libera, sì. Lo era per tutti.
Forse ci ridaranno un po’ di questa libertà che per noi sportivi, specialmente dell’endurance, dunque runner, triatleti, ciclisti, significa poter finalmente correre in spazi aperti. Basta corsa in casa, stop ai giri del divano, del terrazzo, della moglie, basta salite ardite e discese pericolose tra le scale del condominio sognando montagne verdi.
Ci siamo: sì, con ogni probabilità, potremo uscire a correre. Via i 200 metri, via quell’approssimativo ‘in prossimità’, chissà quale limite ci daranno. In Alto Adige da qualche settimana si può correre ‘rimanendo nella provincia’, dunque ebbene sì, potremo forse anche uscire dal proprio Comune dove abbiamo scontato questa pena. Pardon, questa quarantena. Accettiamo che dovremo farlo ancora individualmente, mantenendo la distanza di qualche metro tra noi, che poi a questo punto non vuol dire che non possiamo correre con amici o i compagni di squadra. Basterà che stiamo lontano tra noi. Per gli abbracci, i baci, i ‘five’ alla fine delle ripetute dovremo aspettare ancora un po’. Va bene, attendiamo. Così come dovremo attendere ancora qualche mese per tornare alle gare. Va bene: accettiamo tutto questo. Nessun problema.
PERICOLOSA – Ma la mascherina sulla bocca e sul naso: no. E questa richiesta non è per fare i difficili, ma proprio una esigenza oserei dire vitale. Con la mascherina è chiaro che non si può correre. Non arriva l’ossigeno, non si respira, a qualsiasi ritmo stai andando. L’ossigeno è vita. E noi abbiamo bisogno di ossigeno per correre, perchè correre è la nostra vita. E’ pericolosa davvero, si rischia l’ipossia, l’infarto, si respira nuovamente la propria anidride carbonica che i polmoni hanno appena espulso. Con il caldo di questi mesi estivi che stanno sopraggiungendo il tutto sarà ancora più pericoloso senza contare che si impregnerà di sudore e di acqua. Un conto è fare la spesa o stare sulla panchina a chiacchierare, un conto è fare 10km con il cuore a 160 battiti e con il sole a oltre 30 gradi sulla testa. No, con la mascherina non si può fisicamente fare.
SOPPORTATECI – Quindi, cari NON runners, cari politici, cara popolazione NON sportiva, sopportateci mentre andremo a correre senza mascherina o con essa abbassata pronti a tirarla su nel caso avvistassimo qualche sbirro davanti a noi. Sopportateci. Come noi sopportiamo voi quando vi recate dal tabaccaio a comprare le sigarette, quando inquinate e intasate le uscite delle tangenziali per andare la domenica mattina al centro commerciale, quando vi sopportiamo nella vostra non curanza del vostro fisico con cibi spazzatura o la sedentarietà totale e vi vediamo ormai a forma di divano. Voi per noi siete un costo sociale, fatto di medicine e ospedali. Noi, è statisticamente provato, costiamo molto meno alla collettività per via delle nostra miglior salute, uno stato di fatto del nostro fisico che curiamo come un tempio e ci permette di ammalarci meno. Molto meno. Lo scambio dunque è equo. Partiamo sempre dal vantaggio che alla vostra domanda quando ci vedete correre, faticare, soffrire e ci chiedete: “Ma chi ve lo fa fare?”…noi sappiamo la risposta e spesso non ve lo diciamo: sarebbe forse tempo perso e per noi il tempo non è denaro. Il tempo sono chilometri!
LA SOLITUDINE – Fateci correre senza mascherina, staremo come promesso in zone isolate, che è l’ideale anche per noi, quasi nessuno di noi si sogna di correre in mezzo al caos tra pedoni e auto. Da sempre sogniamo zone isolate, chiuse, esclusive, lontano dalla città e dall’inquinamento. Godiamo nei parchi, amiamo le corse in solitaria sulla spiaggia all’alba, bramiamo per un’infinita ciclabile che ci faccia macinar chilometri, adoriamo scomparire da tutti e da tutto per almeno un’ora al giorno. O anche di più. Niente cellulare, niente app, niente folla.
Noi e la nostra sfida quotidiana coi chilometri.
Noi e la voglia di superarci ed essere migliori di ieri sapendo che siamo peggiori di domani.
Noi che se ci date il permesso possiamo sparire anche per più ore al giorno e non disturbarvi più.
Noi che la forza nelle gambe e nei polmoni non manca. Beh sì, con la mascherina la forza nei polmoni la perderemmo…
E poi il tutto sarebbe molto approssimativo e l’OMS da nessuna parte dice che bisogna fare attività motoria con mascherina. Che poi bisognerebbe sterilizzarla sempre, usare i guanti, coprirsi anche gli occhi…