Prodotte in Africa, sono le calzature testate dai giovani keniani, popolo di grandi maratoneti
Milano, settembre 2021. Si chiamano Enda, e sono le prime scarpe da running made in Kenya che lanciano la sfida ai grandi colossi dello sport con uno scopo ben preciso: accrescere l’equità, la giustizia e l’uguaglianza nel mondo e far correre quante più persone possibile in maniera efficiente proprio secondo lo stile keniano.
Enda in lingua Swahili significa Vai! nasce nel 2016 grazie a una campagna di crowdfunding lanciata su Kickstarter e alla quale aderiscono da subito alcune affermate star di Hollywood, tra cui l’attrice keniota Lupita Nyong’o, premio Oscar per “12 anni schiavo”, e Winston Duke, il cattivo di “Black Panther”.
Il simbolo che campeggia sul logo delle Enda è la punta di una lancia, adattata proprio dalla bandiera keniana, e che costituisce il vessillo dell’identità nazionale del Paese africano, mentre alcuni dettagli (ad esempio gli occhielli per i lacci o la linguetta sul tallone) richiamano, di nuovo, i colori del paese della Rift Valley.
Perché correre alla keniana per Enda significa tornare alle radici di uno dei gesti più antichi dell’uomo e assecondare l’appoggio naturale del mesopiede. Ogni sua calzatura, quindi, è concepita per una specifica tipologia di corsa.
“Le Enda sono delle scarpe per chi ama correre e per chi vuole sentirsi parte di un progetto più grande, spiega Marco Rocca, artefice dell’arrivo di Enda in Italia. Un progetto sicuramente ambizioso e romantico ma all’interno del quale i concetti di sostenibilità e di solidarietà hanno letteralmente i piedi per terra”.
Il modello di punta, la Lapatet (che in lingua Kalenjin, la più parlata dagli atleti kenioti, significa correre), è pensata per correre a lungo sia su sterrato che su asfalto. Dotata di un’ottima capacità di ammortizzazione la Enda Lapatet ha una tomaia “booty knit” simile a un calzino che la rende estremamente comoda e confortevole mentre i rinforzi interni forniscono stabilità alla struttura e il supporto necessario al sistema di allacciatura. Per la maggior parte dei corridori è l’unica scarpa di cui avranno bisogno, sia per le corse di tutti i giorni che per i “lunghi” del fine settimana.
Il primo modello lanciato da Enda si chiama, invece, Iten, e prende il nome dalla cittadina della Rift Valley dove negli ultimi 30 anni sono cresciuti e si sono allenati i più forti maratoneti al mondo. Collocata a 2400 metri sul livello del mare, Iten è la sede della St Patrick’s High School, autentica fabbrica keniana dei campioni della corsa, da Dennis Kimetto a Eliud Kipchoge alla nuova primatista mondiale Brigid Kosgei, solo per citare i più famosi.
Le Iten sono un modello di scarpa leggero e performante, che asseconda il movimento naturale del piede, progettato appositamente per o corridori più veloci. L’intersuola avvolge la parte centrale del piede e del tallone per fornire un controllo ancora migliore quando si affrontano veloci cambi di direzione o esercizi di movimento.
Il terzo modello, la Koobi Fora, è una calzatura rivolta a tutti gli amanti del trail. Dotata di un grip più aggressivo per far presa sui terreni più impervi la scarpa ha una tomaia che nel suo strato anteriore è resistente all’acqua mentre la parte posteriore è ad asciugatura rapida e autodrenante.
Le scarpe Enda, infatti vengono create dall’ufficio stile a Nairobi, interamente assemblate a Mombasa e testate dai giovani corridori keniani che si allenano per diventare i campioni della maratona del futuro. Fin dalle primissime versioni sono stati inseriti una serie di sottili elementi che rimandano immediatamente al loro essere made in Kenya. Nei modelli della stagione Estate 2021 infatti i colori prendono ispirazione da alcuni tra i piumaggi dei più caratteristici uccelli del Kenya e sono presenti richiami ai colori della bandiera nazionale (rosso e verde) sugli occhielli dei lacci. Inoltre, sulla suola un disegno riproduce fedelmente la mappa topografica della Great Rift Valley, mentre la scritta Harambee (“Tutti insieme”, che è poi il motto nazionale del Kenya) vuole comunicare lo spirito di condivisione di un progetto che va decisamente oltre la corsa.
Non è un caso che Enda sia l’unico marchio di scarpe da running al mondo ad aver ottenuto la severissima certificazione internazionale B Corp, che ha riconosciuto l’altissimo grado di impatto sociale del progetto: quello sullo sviluppo economico grazie alla creazione di posti di lavoro, sia direttamente in azienda che nell’indotto, e quello di supporto alle comunità locali attraverso la Enda Community Foundation (una parte del prezzo di acquisto delle scarpe a sostenere dei progetti educativi in Kenya). A ciò si aggiunga la riduzione dell’impatto ambientale che fa di Enda le prime scarpe da corsa al mondo a impatto zero (certificazione Climate Neutral).
Insomma, correre non ha mai fatto così bene.
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