Dei 3.500 atleti intervistati dal CIO, il 70% è contrario a consentire le proteste degli atleti ai Giochi
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha annunciato che continuerà a rispettare la Rule50 e punirà tutti gli atleti che protesteranno ai prossimi Giochi Olimpici di Tokyo. La decisione è arrivata a seguito di un sondaggio a cui hanno partecipato oltre 3.500 atleti provenienti da 185 paesi e ha rilevato che la stragrande maggioranza degli olimpionici è contraria all’attivismo ai Giochi e che il 67% degli intervistati condanna le manifestazioni sul podio.
Le Linee guida della Rule50 affermano che “è importante, sia a livello personale che globale, che manteniamo le sedi, il villaggio olimpico e il podio neutrali e liberi da qualsiasi forma di dimostrazione.” Molti atleti si sono espressi contro la regola 50, soprattutto l’anno scorso in seguito all’omicidio di George Floyd e ai conseguenti disordini razziali che hanno travolto gli Stati Uniti e il resto del mondo.
Sembrerebbe che il numero di atleti contrari sia addirittura superiore ma che molti non abbiano voglia di esprimere la propria opinione in questo senso.
Il CIO non ha informato in merito al tipo di punizione che un l’atleta riceverebbe in caso di protesta, ma nelle linee guida della Rule50, si afferma che le azioni disciplinari saranno decise caso per caso.
Altre federazioni, come World Athletics e il Comitato Olimpico degli Stati Uniti, hanno affermato di essere favorevoli alle proteste degli atleti. Naturalmente, queste organizzazioni non possono impedire al CIO di punire gli atleti e invece possono solo rifiutarsi di disciplinare ulteriormente gli atleti interessati.