Il COVID19 non ha fatto che inasprire alcune problematiche ed il divario socio-economico della popolazione ma un aspetto su cui poco si riflette è che anche le organizzazioni no-profit che dipendono dalle manifestazioni sportive hanno subito un duro colpo. Tantissimi grandi eventi podistici offrono una vetrina a centinaia di organizzazioni no-profit che, con l’impegno dei volontari, si assicurano una fetta del ricavato.
Si stima che la maratona di Londra abbia perduto 66.4 milioni di sterline da destinare alle diverse charity che concorrono alla promozione dei pettorali di questa prestigiosa manifestazione.
NON SOLO MAJOR – Centinaia di piccoli eventi a carattere locale aiutano a promuovere piccole Onlus, un incasso che può sembrare irrisorio in confronto con le grandi cifre delle Major Marathons, ma che costituisce linfa vitale per i destinatari dei proventi. La mancanza di eventi sportivi, unitamente all’idea che in questo momento di difficoltà sia più normale pensare a se stessi piuttosto che a donare ad una Onlus, hanno creato un buco insanabile in casse già povere. Ma si sa che i tempi cambiano e ci si adatta e tanti eventi virtuali hanno previsto o sono addirittura stati promossi con l’idea di fare beneficenza.
ETTORE – Tra i più agguerriti sostenitori di eventi virtuali a scopo benefico abbiamo individuato Ettore Comparelli, classe ’54, un lombardo sempre sorridente. La sua amicizia con il podismo risale agli anni ’90, ma solo nel 2003 diventa un tesserato dei Road Runners Club Milano e, successivamente, uno de “I Marziani”, podisti dediti alla beneficenza attraverso 5 o 6 “missioni” all’anno. Ettore, che ha all’attivo 32 maratone e un paio di ultra, non si è mai preoccupato del cronometro ma solo del benessere psico-fisico che la corsa può dargli e della capacità di sensibilizzazione che ha il podismo nei confronti di temi del sociale. Da diversi anni, Ettore fa parte del gruppo di volontari della Scarpa d’Oro Ability, capitanato da Giusy Versace e che vede la partecipazione di disabili alla Scarpa d’Oro di Vigevano. Lo abbiamo poi visto come pacer-camminatore delle manifestazioni LILT delle 6.00 di mattina ed iscritto a tante gare benefiche, come la Maratona dell’Alzheimer, le Run&Walk, Corri per Samia e le manifestazioni locali organizzate da nonnoboi, tra cui il circuito Gamba d’Oro e la Melegatti Christmas Run Verona che ha avuto doppio sfondo benefico.
LA MARCIA BENEFICA – Poche le occasioni di fare beneficenza dal vivo, così Ettore si iscrive a “gare” virtuali che gli permettono di avere lo stimolo di uscire a correre/camminare per 10/12 km al giorno nelle campagne milanesi e di aiutare diverse Onlus. “Quest’anno ho partecipato a 162 virtuali – ha detto Ettore – per un totale di oltre 2000 km. All’inizio dell’anno erano per lo più raccolte fondi da destinare all’emergenza sanitaria legata al COVID, poi, come Road Runners, abbiamo raccolto piccoli tesoretti da destinare a tre diverse cause – Banco Alimentare, Ospedale Sacco e Unità Spinale Niguarda in memoria del nostro amico Giordano Maderna scomparso quest’anno. Tra tutte le manifestazioni a cui ho partecipato mi ha incuriosito la capacità ironica della charity sudafricana “I love Boobies” su un tema tanto complesso come il cancro al seno. Quando al mattino esco a camminare, anche se per ragioni pratiche non indosso il pettorale, penso davvero alla causa che sto sostenendo, sono felice di essere tra i fortunati e, quindi, di poter contribuire. Attendo con ansia il ritorno alla normalità perché solo frequentando le persone che coordinano queste associazioni ci si rende conto delle reali esigenze, e poi mi manca tutta la socialità che c’è in questo ambiente”.