Lo scorso Febbraio le atlete del team The North Face Fernanda Maciel e Kaytlyn Gerbin stabiliscono un nuovo record completando in 13 ore e 15 minuti la traversata dello Hielo Continental, riducendo di quasi sette ore il precedente record registrato sullo stesso percorso.
La traversata è iniziata dal ponte del Rio Eléctrico, passando per il ghiacciaio Paso Marconi. Da quel punto le due atlete hanno affrontato altri 32km sulla distesa di ghiaccio, doendo prestare massima attenzione ai numerosi crepacci presenti lungo la parte più remota del percorso, passando il famoso anfiteatro Circo de los Altares con i “big wall” del Fitz Roy, Cerro Torre e Torre Egger sullo sfondo.
Dopo aver lasciato lo Hielo Continental, il percorso sale verso il celebre Paso del Viento, passa il ghiacciaio Rio Tunel prima di attraversare un’altra traversata tirolese e finire all’entrata del Parco Nazionale dei Ghiacciai, per un totale di circa 80 km di distanza.
Situato in Patagonia, lo Hielo Continental è la terza distesa di ghiaccio più grande del mondo. Si tratta di uno dei luoghi più selvaggi del pianeta, con condizioni climatiche difficili, venti forti e ghiacciai inospitali: lo sa bene Fernanda Maciel che dodici anni fa, tentando la famosa traversata Circo de los Altares, ha dovuto rinunciare a causa del maltempo.
L’ultra runner brasiliana è tornata in quei luoghi accompagnata dalla compagna di team Kaytlyn Gerbin con l’obiettivo di completare il percorso, e ha spiegato che “la traversata è davvero molto impegnativa, e ci vuole una finestra perfetta per poterla portare a termine. Le dure condizioni climatiche della Patagonia hanno tolto la vita a numerosi miei amici, quindi ritorno qui con grande rispetto verso queste montagne. Ho chiesto a Kaytlyn di accompagnarmi in questa avventura poiché, usando attrezzatura tecnica per correre sul ghiaccio, avevo bisogno di una compagna che avesse esperienza su questo tipo di terreno e che potesse gestire condizioni difficili, correndo per ore”.
La runner americana Kaytlyn Gerbin ha commentato così questa impresa: “Ho sempre voluto prendere parte a un progetto insieme a Fernanda, e averlo fatto in Patagonia è qualcosa che ho sempre sognato. Ho accettato l’invito con piacere e abbiamo subito iniziato ad allenarci, studiando il percorso e la logistica”.
“Il terreno qui è impervio. Correre insieme legate a una corda mentre si saltano migliaia di crepacci è stata un’esperienza incredibile. Siamo state fortunate ad avere trovato buone condizioni climatiche dopo tanti giorni di maltempo”, commenta Gerbin.
Fernanda ha aggiunto: “le condizioni di questa distesa di ghiaccio cambiano costantemente. Il ghiaccio azzurro o la neve fresca possono nasconde i crepacci, con ponti di neve che diventano molto pericolosi durante il giorno. Quando il ghiaccio è stabile e in condizioni di sicurezza possiamo correre, in caso contrario testiamo il terreno e attraversiamo con cautela. Il salvataggio dei crepacci è stato qualcosa su cui ci siamo allenate molto prima di iniziare questa impresa”.
Fernanda Maciel, che è anche un avvocato ambientalista, ha voluto inoltre cogliere questa occasione per ribadire l’importanza della lotta al cambiamento climatico, spiegando che “lo Hielo Continental ha una bellezza e un’importanza uniche, ma con la crisi climatica la distesa di ghiaccio può deteriorarsi ancora di più. L’intero campo di ghiaccio patagonico è lungo circa 350km, esistono pochi posti come questo sul nostro pianeta. È veramente un posto speciale che va tutelato”.