Giorgio Calcaterra con il pettorale 1
C’è il campione del mondo 2015 e vincitore di New York Marathon Ghirmay Ghebreslassie
Andrea Giocondi: “Si corre per il record del percorso, un cast di atleti eccezionali considerato il periodo storico”.
ROMA – E’ la settimana dell’Acea Run Rome The Marathon, la maratona di Roma rimandata causa covid di un anno e mezzo, dal marzo 2020 a questo settembre dove prenderà il via l’Alba Race Special Edition. Partenza appunto all’alba, alle 6.45, mai successo nell’evento capitolino e una rarità tra le più importanti maratone del mondo. Oltre alla maratona in programma anche la staffetta solidale Acea Run4Rome alle 7.30 e per due giorni, sabato 18 e domenica 19, in modalità virtuale-diffusa a Roma e in tutta Italia anche la Stracittadina Fun Race 5k.
Acea Run Rome The Marathon che per un giorno, per la 26esima volta, sarà capitale del mondo del running con migliaia di atleti al via e tanti top runner professionisti pronti a correre il più forte possibile per aggiudicarsi il successo in una così prestigiosa competizione agonistica.
Al via tanti atleti africani di primissimo livello, chiamati a raccolta da Andrea Giocondi, responsabile tecnico dei top runner che spiega in breve la situazione: “Non è stata facile mettere in piedi un cast di atleti di così alto livello in questo momento. Da soli 40 giorni sono terminate le Olimpiadi, nei prossimi 50 giorni ci sono tutte e 6 le Major Marathon e altre decine di maratone nel mondo. Però la considerazione da parte dei manager e degli atleti per la maratona di Roma è altissima e dunque sono certo avremo ancora una volta una gara spettacolare e combattuta”.
RECORD – I record della gara appartengono al maschile al keniano Benjamin Kiptoo Kolum che nel 2009 corse in 2h07’18”, mentre al femminile all’etiope Kebede Megertu Alemu che nell’ultima edizione del 2019 ha corso in 2h22 52″. “Gli atleti che abbiamo chiamato vogliono correre molto forte, l’eritreo Ghirmay Ghebreslassie ha dichiarato che vuole battere il primato della gara, ha chiesto un passaggio della lepre a metà gara intorno a 1h03’ fa sapere lo stesso Giocondi.
NAZIONI VINCENTI – Nell’albo d’oro al maschile sono 7 i successi da parte dell’Etiopia, 13 quelli del Kenya, 3 quelli italiani con Stefano Baldini, Ruggero Pertile e Alberico Di Cecco. Al femminile troviamo vittorie battenti bandiera della Russia, dell’Estonia, di Kenya, Etiopia ed Algeria. C’è anche tanta Italia grazie alle vittorie di Franca Fiacconi, Maura Viceconte, Maria Guida, Maria Cocchetti, Gloria Marconi ed Ornella Ferrara.
UOMINI – Pettorale numero 1, si era già detto, a Giorgio Calcaterra, una specie di laurea honoris causa per l’indomito ultramaratoneta romano che ha già fatto l’esordio più di vent’anni fa sulla maratona proprio nella sua Roma, vi ha corso decine di volte e ancora domenica sarà al via e festeggerà la sua 250esima maratona in carriere. Giorgio, a dispetto dell’età che avanza, sabato ha corso una 100km a Winschoten in 7h42’26”.
Tra gli uomini una pattuglia di circa 20 atleti, troviamo 6 etiopi, 7 keniani, un tanzaniano, un eritreo, tre marocchini e un canadese. Nel complesso una decina hanno un primato personale inferiore alle 2h10’, a conferma della qualità della gara.
Prendendo come riferimento il primato personale il più accreditato al successo sembra essere l’etiope Birhanu Girma Bekele che nel febbraio 2019 a Siviglia è giunto 3° in 2h06’41”. Ama gareggiare in Italia, ha vinto nel 2011 la Firenzemarathon e vi è giunto 2° nel 2012. Fa piacere il ritorno di Werkunesh Abone Seyoum, anch’esso etiope, 5° classificato proprio alla maratona di Roma nel 2017 in 2h09’25”, ma attenzione assoluta va posta per l’eritreo Ghirmay Ghebreslassie. Il suo palmares parla chiaro, la classe è cristallina: vincitore della New York Marathon nel 2016, Campione del Mondo di maratona a Pechino nel 2015, 4° alle Olimpiadi di Rio 2016, mentre in Aprile nella magica maratona di Ampugnano, di assoluto livello mondiale, è arrivato 10° in 2h07’11”, suo primato personale.
Tra gli italiani oltre a Calcaterra vi sarà Michele Palamini (G.A. Vertovese) primato personale di 2h17’03” segnato con la sua vittoria alla Maratona di Reggio Emilia nel dicembre 2013. Per Palamini sarà una giornata speciale, il 19 settembre è anche il giorno del suo 30° compleanno.
DONNE – Di assoluto livello anche la gara femminile con dieci atlete suddivise equamente tra Kenya ed Etiopia, una sfida eterna nel tempo tra le due più forti nazioni di maratoneti del mondo. Nella lista spicca il nome dell’etiope Tinbit Weldegebril capace di correre la sua miglior maratona in 2h23’37” in occasione del suo 3° posto a Valencia Marathon nel 2018. La sfida potrebbe essere con la keniana Winfridah Moraa Moseti, 9^ alla Milano Marathon in maggio in 2h27’44”.
Credits: Emiliano Cavaliere