Il fascino dei mulini, la magia di una tradizione che non si era interrotta durante la seconda guerra mondiale e che non si arrende nemmeno al Covid-19. Con prudenza, certamente. Adottando tutti gli accorgimenti necessari, senza pubblico, con zona di partenza e arrivo diversa dal solito, ma con la stessa suggestione che ogni anno regala la Cinque Mulini: domenica 28 marzo a San Vittore Olona (Milano) è il momento dell’edizione numero 89. La presentazione di oggi in videoconferenza ha svelato il cast – tra gli azzurri non mancheranno Eyob Faniel e Giovanna Epis, tra i big mondiali il campione iridato dei 5000 Muktar Edris (Etiopia) e l’oro mondiale under 20 del cross Beatrice Chebet (Kenya) – e ha visto anche la partecipazione del presidente della FIDAL Stefano Mei.
IL CAST – Il “nome” forte è quello di Muktar Edris (Etiopia): doppia medaglia d’oro mondiale nei 5000 metri, tra Londra 2017 e Doha 2019, e due volte nell’albo d’oro dei vincitori alla Cinque Mulini, nel 2013 e nel 2015. Ma non è l’unico motivo di interesse della seconda tappa del circuito World Athletics Cross Country Permit (partenza e arrivo nella zona del “vallo”, più vicina ai mulini, e non allo stadio) che presenta al via anche il keniano campione in carica Leonard Bett, l’etiope secondo al Campaccio domenica scorsa Nibret Melak, l’ugandese Oscar Chelimo (Athletic Club 96 Alperia) e in quota Europa il francese campione continentale dei 10.000 metri Morhad Amdouni. Un problema alla zona tibiale della gamba sinistra ha negato la partecipazione a Yeman Crippa, così il gruppo azzurro è guidato da Eyob Faniel (Fiamme Oro) quarto al Campaccio e già primatista italiano di mezza maratona in questa stagione (1h00:07 all’aeroporto di Siena Ampugnano) dopo il record della maratona nel 2020, e tra le fila azzurre sono annunciati anche il vicecampione italiano Yohanes Chiappinelli (Carabinieri), il secondo classificato del cross corto a Campi Bisenzio Samuele Dini (Fiamme Gialle), Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe), Marouan Razine (Esercito), Sebastiano Parolini (Gruppo Alpinistico Vertovese). Al femminile, la gara ha i tratti della rivincita del Mondiale di Aarhus 2019 che nella prova juniores si risolse soltanto in un palpitante fotofinish tra la keniana Beatrice Chebet (oro) e l’etiope Alemitu Tariku (argento). Entrambe del 2000, sono le punte della Cinque Mulini insieme alla keniana Sheila Chelangat e alla vincitrice dei Societari a Campi Bisenzio Francine Niyomukunzi (Atl. Castello). Italia con Giovanna Epis (Carabinieri), già vista alla Festa del Cross, e con la tricolore del cross corto Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano), Rebecca Lonedo (Atl. Vicentina, terza a Campi Bisenzio), Micol Majori (Pro Sesto Atl.) e una Giovanna Selva (Sport Project Vco) in crescita.
IL PRESIDENTE MEI: “LAVORIAMO PER LA RINASCITA DEL CROSS” – S’intrecciano i ricordi e i giorni d’oggi: “Avevo 15 anni e ho avuto la fortuna di vincere la Cinque Mulini, seppur nella categoria allievi – le parole del presidente della FIDAL Stefano Mei – Era il 1978 e quella è stata la mia prima affermazione di un certo livello, peraltro a sorpresa. Conservo una foto di quella gara, ero veramente un bambino: ho iniziato dalla campestre, l’ho sempre amata e da presidente della Federazione ho in mente una rinascita del cross. Sarà mio impegno garantire una progettualità in questo senso. Perché il cross ha carattere educativo, insegna a tutti: dai professori lungimiranti veniva visto come il momento in cui l’atleta poteva esprimersi più liberamente. Domenica sarò sul campo a seguire la gara e voglio rivolgere un plauso agli organizzatori. Si stanno impegnando tantissimo in un momento drammatico per la socialità e per tutto il mondo: è giusto che si faccia questo sforzo in più, perché dobbiamo mostrare che la vita continua”.
IL SERVIZIO COMPLETO: http://www.fidal.it/content/Cinque-Mulini-con-gli-azzurri-Faniel-ed-Epis/131712
Credits: Colombo/FIDAL