Non c’è solo il record italiano di mezza maratona (1h00’07”) nella sfida di domenica 28 febbraio ad Ampugnano ad opera del poliziotto Eyob Faniel. Tanti i risultati di prestigio, (LEGGI QUI) la vittoria assoluta ad esempio in 59’35” del keniano Felix Kipkoech e anche, è bene sottolinearlo, visto che in pochi, troppo pochi l’hanno fatto, anche il successo al femminile a firma dell’israeliana (origini keniane) Lonah Salpeter. Sua la vittoria in 1h07’09”, null’altro (si fa per dire…) che il miglior crono mondiale dell’anno in mezza maratona.
Ed è proprio la protagonista femminile Lonah Salpeter il giorno dopo ad alzare un po’ la voce, troppo poca forse l’enfasi per il suo gran risultato. Non tanto per lei, ma in generale, il ‘sistema donna’ non funziona come dovrebbe. C’è ancora troppa discriminazione di genere.
LEPRE MANCATA – “La mezza maratona corsa ieri dentro l’aeroporto di Siena é stata anche un ottimo test cronometrato sui 10 km e 15 km – afferma a Runtoday Lonah Salpeter – É un peccato non si sia trovata una lepre per aiutarmi a correre con regolarità a 3’01/3’02 come richiesto al comitato organizzatore, ma mi rendo conto che quando si improvvisa una manifestazione in tempi compressi con praticamente zero budget con principalmente lo scopo di permettere a due atleti nazionali di correre forte e si decide pochi giorni prima di impostare la mia corsa come occasione per stabilire il record europeo sui 10km, non si può rimanere delusi se la cosa non va in porto. In fin dei conti la manifestazione é stata messa in piedi in una settimana e poco più praticamente dal nulla, e non posso essere che grata al comitato organizzatore”.
IN SOLITARIA – Lonah prosegue così nella sua disamina della gara: “Tra qualche settimana qui si correrà una maratona, valevole per la qualificazione per le Olimpiadi: ho trovato il tracciato della mezza maratona indubbiamente buono, le infrastrutture e i percorsi intorno alla struttura del Tuscany Camp pure. Il vento freddo mi ha dato invece fastidio, ma da quando corro ho imparato che le condizioni atmosferiche non sono controllabili e bisogna imparare a gestire le energie o correre “coperti” dagli altri partecipanti. Ieri ho gestito l’andatura, non essendo possibile trovare compagni di viaggio per tutta la gara. Ho corso da sola per lunghi tratti, senza riferimenti se non il mio cronometro. Sicuramente chi correrà qui la maratona troverà lepri adeguate e un clima verosimilmente buono. Mi fa piacere sapere che l’obiettivo del record nazionale é stato centrato da Eyob Faniel, mentre mi spiace per il fastidio sofferto in gara da Yeman Crippa e gli auguro tutto il meglio per il futuro! Mi sarei aspettata una maggiore partecipazione di donne, ma evidentemente le atlete italiane avevano altri piani di allenamenti in questo periodo e non hanno fatto in tempo a cambiare i loro programmi”.
NIENTE DONNE SUI GIORNALI – “Mi fa però piacere questa intervista – continua la campionessa israeliana – Francamente mi sarei aspettata una copertura diversa da parte degli organi di informazione riguardo la mia performance di ieri. Sicuramente il record italiano va celebrato e l’impresa storica raccontata in modo approfondito, ma credo ci sia molto lavoro da fare per far conoscere lo sport femminile: menzionare appena nome e posizione, nemmeno il crono siglato, mi sembra un modo originale di fare informazione in un periodo storico come questo. Sia chiaro: non mi aspettavo certo di essere intervistata a fine gara, capisco le priorità e il contesto, ma non posso esimermi dal fare una riflessione ad alta voce: tra pochi giorni si celebrerà la festa internazionale della donna e lo sport viene sempre tirato in ballo come potente mezzo per accelerare il processo di emancipazione delle donne in qualsiasi latitudine (Israele, Italia e Kenya inclusi). So già che in quella occasione, esattamente come lo scorso anno, mi verrà chiesto di rilasciare un’intervista approfondita perché con la mia storia personale e i miei successi a livello mondiale sono una fonte di ispirazione per le giovani sportive, per le mamme, per le donne manager e per tutti gli amanti dello sport a prescindere dal genere. Ritengo sia importante parlarne, ma allo stesso tempo credo sia fondamentale l’impegno da parte di tutti affinché si riesca a destinare pari attenzione quando si parla di sport, a prescindere dal genere. Sicuramente la gara femminile in questo specifico caso non era l’evento clou, questo concetto è molto chiaro, e immagino che se in Italia non ci fossero stati due atleti del calibro di Faniel e Crippa in cerca di un’occasione per correre, questo genere di gara non sarebbe stata probabilmente nemmeno organizzata. Quel che mi dispiace però che già che si legge di una gara dove hanno partecipato anche delle donne farebbe piacere leggere anche della prova femminile. Ho la sensazione che questa non sia una situazione tipica italiana, da quello che ho potuto constatare in questi anni”.
PARITA’ DI GENERE – “La FIDAL, come la federazione di atletica leggera Israeliana, ha aderito a un progetto della Federazione Europea che ha come focus la leadership femminile e la parità di genere. So anche che una ex campionessa olimpica come Antonella Bellutti si é candidata per le prossime elezioni presidenziali del CONI e che da sempre é molto impegnata affinché si raggiunga la parità nel mondo sportivo italiano. Ecco, credo sia un segnale importante e le faccio un grosso in bocca al lupo! Penso proprio ci sia molto lavoro da fare in alcuni ambiti dello sport: il mondo reale é ancora lontano dai buoni propositi, dalle ‘best practice’, ma sono fiduciosa per le generazioni future, anche grazie all’impegno di atlete che in modo costruttivo parlano di queste tematiche ai giornalisti e che non riempiono i propri spazi social semplicemente di foto ammiccanti per aumentare il numero di followers con l’evidente scopo di assecondare il proprio ego e diventare interessanti agli occhi degli sponsor.”
LA MIA GARA – Determinata in gara, ma anche nell’intervista, Lonah Salpeter sa quello che vuole: “Tornando alla gara, scriva per favore, che ho corso i primi 10 km in 30:35 (quarto tempo europeo di sempre) i primi 15020m in 47:17, e ho chiuso la prova in 1:07:09. Ci tengo! Mi sono allenata per 5 settimane in alta quota, con in programma – come Crippa e Faniel – di correre la RAK hm che purtroppo é stata annullata. Dopo aver messo a fuoco la situazione con il mio allenatore Dan Salpeter abbiamo deciso di correre un test sulla mezza a 2200 m in Kenya. Il tempo realizzato (69:40) é stato soddisfacente considerando tutte le circostanze e limitazione. Nella mezza di ieri avrei dovuto testarmi su 5, 10 e 15 km dopo 9 giorni da un test cronometrato e 72 ore dopo un importante lavoro specifico sulla maratona per 34km”.
(Foto di Francesca Grana/Tuscany Camp)