Il Covid continua imperterrito a mietere danni, nella bufera questa volta è la Stramangenta, gara nazionale da 10km in programma domenica 7 febbraio 2021 che è stata rinviata a data da destinarsi pochi giorni fa quando ormai tutto era sulla rampa di lancio.
C’è polemica sul motivo e sulla modalità del rinvio, causato in primis da chi in zona per avere notorietà mediatica ha voluto cavalcare l’onda del Covid creando ad arte panico e forti polemiche sull’arrivo di un evento che avrebbe portato a Magenta circa 900 partecipanti. Malumore cittadino che ha di fatto obbligato le Istituzioni locali a negare il consenso allo svolgimento. Organizzatori e runnner non ci stanno, perché la gara si poteva fare, ci sarebbero stati i medesimi rischi dell’entrare al supermercato o in un centro commerciale perché tutti i partecipanti nel pre e nel post gara indossano sempre la mascherina come ormai d’obbligo da mesi per tutti.
Davide Daccò è l’organizzatore, Presidente della New Run Team, società organizzatrice dell’evento, non è certo un novellino con decine di anni d’esperienza in questo settore, un passato da atleta di primo livello, speaker ufficiale di centinaia di eventi ed infine organizzatore di eventi: “La gara si può fare ancora, diciamolo subito, perché problemi non ce ne sono e non ce ne saranno. Se non ci diamo da fare tutti insieme non si vive più, dobbiamo trovare una nuova normalità e noi saremmo stati in maniera totale all’interno delle leggi e dei regolamenti esistenti. Siamo davvero molto amareggiati per quanto sta accadendo in queste concitate ore – fa sapere a Runtoday il presidente Daccò – e quello che fa più rabbia è che sono stati usati i cittadini residenti come leva di insurrezione e di polemica verso l’evento e le Istituzioni che avevano dato riscontro positivo all’organizzazione. E’ un peccato perché domenica prossima che saremo probabilmente pure in zona gialla avremmo potuto portare tanto lavoro nei ristoranti e bar finalmente aperti”.
Una gara competitiva con tutti i criteri di sicurezza, non la consueta gara paesana organizzata con più facilità: “Abbiamo un piano di sicurezza importante e molto dettagliato che abbiamo presentato al Comune che insieme a noi è organizzatore dell’evento. Ci sono tutti i requisiti per poter correre, piano Covid compreso approvato dalla Fidal che è una federazione come sappiamo affiliata al Coni”.
Per capire meglio i termini ‘totale sicurezza’ bisogna andare a fondo della questione e il Presidente Daccò è pronto a elencare il tutto: “Come noto la gara si sarebbe svolta con 2 partenze, alle 9.30 e alle 10.30 e all’interno di queste due fasce orarie erano previste due batterie da 220 persone cadauna, quindi in pratica 9.30, 9.35 e poi alla fine dei 10km di queste persone l’altro start alle 10.30 e 10.35. Il tutto da viale Matteotti che è largo ben 8 metri, ne avremmo usati 7. Le persone schierate al via tutte con mascherina per i primi 500 metr sarebbero a distanza di un metro prima del via. Avrebbero utilizzato Piazza Mercato con un’area transennata per il preriscaldamento ampia 5000mq, tenete conto che la piazza è da 15.000mq e ogni anno viene organizzata la Fiera di San Biagio che ospita decine di migliaia di persone. Qui parliamo di poche centinaia di runner suddivisi in diverse ore di utilizzo. Piazza e via blindata al pubblico, all’interno solo gli addetti ai lavori. No alle premiazioni ufficiali per fare in modo che i partecipanti nel dopo gare non si assembrino in nessuna maniera”.
Tutto qui? Certo che no, le attenzioni dell’organizzatore sono state anche altre: “Avevamo previsto una grande tensostruttura con entrate e uscite differenti così da creare un flusso continuo delle persone mantenendo così sicurezza e distanziamento. All’esterno di tutto misurazione delle temperatura corporea, all’interno vi sarebbero stati servizi igienici, zona ampia di ritiro pettorali. E’ bene sottolineare che tutti i partecipanti sono obbligati a presentare autocertificazione Covid come previsto”.
Misure di sicurezza imponenti per una gara che avrebbe fatto parlare di sé per ben altri motivi, in primis lo spessore tecnico: “Al via avremmo avuto almeno 8 atleti di caratura internazionale, gente che ha vestito spesso la maglia azzurra a Campionati Mondiali o Europei, sarebbe stato spettacolo e Magenta sulle pagine dei giornali di tutta Italia in maniera positiva”.
SOLDI BUTTATI – Il danno è forte, anche economico per tanti aspetti. E’ da ricordare che l’organizzatore non ha incassato nulla dalle iscrizioni, solo prenotazioni al momento, perché proprio per il rischio Covid aveva promesso di far fare il pagamento solo all’effettivo ritiro del pettorale. Un gesto importante e rispettoso verso i runner che però gli costerà un forte sacrificio economico: “Abbiamo pagato oltre 5mila euro per organizzare fino ad oggi, soldi spesi e che stiamo praticamente buttando. Abbiamo acquistato già tutti i ristori di gara che sarebbero stati dati in modalità take-away, abbiamo comprato i premi, speso soldi per le pratiche burocratiche con le Istituzioni con i piani sicurezza e tanto altro. Chi ci rimborsa ora?”.
NIENTE BENEFICENZA – E’ solo questo il danno economico? No, assolutamente, il non svolgere la gara comporta altre mancanze di denaro: “Stramagenta, così come la Mezza di Trecate e la Naviglio Grande Run, le altre due gare che organizziamo come New Run Team Asd sono sempre a sfondo solidale. Anche in questo caso una parte del ricavato sarebbe andato in beneficenza gli amici dell’Associazione nonnoboi onlus che operano da anni per donare un futuro a decine di bambini orfani in Kenya dove gestiscono direttamente un villaggio con orfanotrofio, fattoria, scuola. Invece niente incasso e questi soldi sono fondamentali per il mantenimento del progetto. Tutti i volontari della gara erano dell’Associazione nonnoboi, giusto per far capire quanto è forte e importante i loro impegno e la loro motivazione. Ancora, come detto, il danno economico è per il mancato introito per la città di Magenta, l’indotto economico che avrebbero speso migliaia di euro nelle attività commerciali e ricettive di Magenta. Abbiamo perso una grande occasione, sogno ancora di poterla organizzare, noi siamo pronti”.