La scalata invernale del K2, un traguardo ancora inviolato e, di colpo, raggiunto in simultanea da una squadra di ben 10 persone. L’ultima sfida nel mondo dell’alpinismo himalayano
LA SCALATA – La straordinarietà dell’impresa è ancora maggiore se si pensa che numerosi team e per tanti anni hanno tentato questa scalata, senza mai portarla a termine. E’, quindi, un progetto conclusosi in gloria quello dei 10 Sherpa nepalesi che alle 17 (ora del Pakistan) del 16 gennaio 2021 hanno piantato la piccozza nella calotta sommitale della seconda montagna più alta del mondo, la più difficile da conquistare. Fa parte del team anche Nirmal Purja, celebre per aver scalato tutti i 14 Ottomila della terra in 189 giorni, e che ha portato a termine questa impresa senza ossigeno supplementare, un argomento che esula dallo scopo di questo articolo.
IL MITO – C’è una magia speciale in questo tipo di imprese, la cui gloria è tale da mettere d’accordo un po’ tutti in un sentimento univoco, quello della sincera commozione. Ci sono il rispetto per fatiche fisiche e mentali che vanno oltre ogni immaginazione, stima per l’intelligenza con cui è stato messo a punto il progetto, stupore per la riuscita, ammirazione per la devozione con cui è stata pianificata e portata a termine, sollievo nel sapere che anche il caso ha giocato a favore, un pizzico di invidia, di quella buona, per quegli uomini che adesso possono godersi la conquista dell’agognata meta. Scalatori della domenica, professionisti che ambivano a raggiungere lo stesso traguardo e persino gente comune, che di montagna non sa nulla, tutti grati al coraggio di quegli uomini che, nonostante i fallimenti di tanti altri, hanno saputo spingersi oltre quell’ultimo baluardo.
IL FUTURO – Dopo una simile impresa viene sempre da chiedersi quale sarà il prossimo traguardo di questi stessi uomini e se questa rappresenta una svolta epocale, una traccia nuova per chi ambisse ad arrivare su quella stessa vetta, anche se “dopo”. Ci sarebbe da riflettere sul fatto che, anche se non agli occhi della grande massa, un’altra leggenda è diventata realtà e bisognerà pensare a nuovi confini da superare per soddisfare la voglia dell’uomo di andare oltre. Per ora, ciascuno a modo proprio può assaporare il gusto di questa fatica epica degna di tanto rispetto.