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“Amo lo sport ed il fatto che attraverso di esso si possa migliorare
se stessi ed aiutare gli altri a farlo”
Iniziate le candidature per diventare un ASICS FrontRunner, un team fatto di persone normali che amano lo sport in modo speciale. Lorenzo Grillo è un Asics FrontRunner a cui questo ruolo calza a pennello.
Raccontaci chi è Lorenzo Grillo…
Sono un Avvocato 31enne di Roma, da sempre appassionato di sport, da adolescente ho praticato gli sport da combattimento ed il nuoto, ma una volta arrivato tra i banchi universitari mi sono buttato a capofitto tra “le sudate carte” e mi sono un po’ lasciato andare sul piano fisico. A 21 anni avevo tagliato l’increscioso traguardo dei 115 kg e ho deciso di rimettermi in piedi. Così ho iniziato a praticare arti marziali e il crossFit, una disciplina che mi ha avvicinato al mondo delle Spartan Race che ho iniziato ad amare grazie alla spinta del mio caro amico Costantino Valente. Da lì un piccolo passo mi ha portato al trail running. Adesso peso 83kg, ma giuro…molti sono muscoli!
L’amore per la corsa quando è scattato?
Le Spartan Race sono corse ad ostacoli, di fatto saper correre è imprescindibile per prendervi parte divertendosi. Così mi sono avvicinato alla corsa su strada ed al trail. Il mondo della corsa mi ha catturato ed ho ancora tanto da esplorare. Finora non ho ancora corso la distanza regina, la maratona, ma conto di farlo prima o poi. Per il momento ho raggiunto traguardi che non vanno oltre i 30 km, ma con tanto dislivello. Di recente ho partecipato a “La corsa della Bora”.
Come hai fatto ad essere in forma per una competizione dopo un anno così difficile?
Sono arrivato alla gara in una buona condizione fisica, per indole sono molto disciplinato, nella vita come nel lavoro e nello sport. In lock-down ho continuato ad allenarmi come potevo, d’accordo con il mio coach Luca Desideri ho continuato a stabilire obiettivi da raggiungere per provare a me stesso che potevo farcela…e anche perché pensavo che alcuni miei avversari potessero mollare un po’, allora volevo farmi trovare preparatissimo.
Possiamo dire che sei molto competitivo?
Sì, ma con una accezione diversa dal significato originale del termine. La mia prima competizione è con me stesso, ho sempre voglia di riuscire in quello che mi prefiggo. Credo che essere competitivo verso gli altri sia una conseguenza in quanto io vivo la competizione come uno stimolo a darmi nuovi obiettivi e raggiungerli. Per questo stesso motivo mi piace allenarmi in gruppo. Avrei voluto far parte di un team OCR ma, purtroppo, a Roma non ci sono squadre e ho dovuto rinunciare, si tratta di competizioni per la riuscita delle quali bisogna condividere ogni goccia di sudore.
Quando hai incontrato il mondo di ASICS?
Ho sempre corso su strada con le ASICS Nimbus alternandole alle Kayano. Per me la Nimbus è sempre stata un must have per le mie corse su strada e ora la Nimbus 23 appena uscita sul mercato è la migliore di sempre. Non sono un pronatore puro ma nei periodi di carico tendo in quella direzione e la Kayano mi restituisce un supporto straordinario. Di recente ho potuto introdurre anche nei trail il nuovo modello Fujitrabuco PRO che, grazie alle ghette incorporate e al fatto che non ha i lacci, oltre a tutte le caratteristiche tecniche di una scarpa da trail, soddisfa tutte le mie esigenze assicurando comfort e resistenza. Da poco ho iniziato a praticare Triathlon, la Noosa Tri è una scarpa eccezionale, senza lacci, ha la linguetta in tutt’uno con la calzatura e la tomaia aperta, l’ideale per le transizioni rapide. Finora ne ho testato la comodità fino alla mezza maratona, in futuro, chissà…
E i FrontRunner?
Avevo aperto un profilo Instagram attraverso il quale volevo far passare il messaggio che lo sport fa bene a tutti, che, come me, chiunque poteva farcela. Senza volerlo, almeno non ai livelli che ho raggiunto, mi sono ritrovato motivatore di tanti. Ho appreso del contest di ASICS e mi sono candidato e, non per falsa modestia, credo mi calzi a pennello. Noi Asics FrontRunner siamo persone normali, non serve essere un atleta dai risultati strabilianti. Quello che ci rende speciali è la capacità di accendere la miccia dell’amore per lo sport, di rimodulare le aspettative di chi teme di non essere abbastanza bravo, di fare gruppo volentieri e con l’obiettivo comune di fare dell’allenamento un momento di grande benessere. In poche parole, siamo un gruppo di persone positive che fa da cassa di risonanza al messaggio che lo sport, svolto in maniera genuina e naturale, non può che essere una fonte di ricchezza per gli individui.
Voi Asics FrontRunner siete sottoposti ad una formazione tecnica?
Assolutamente sì. Seguiamo delle vere e proprie lezioni tecniche ed impegnative sul materiale che riceviamo in prova e ciascuno di noi è caldamente invitato a fornire dei feedback critici. Non ci limitiamo ad indossare abbigliamento e calzature ma ci è richiesto di entrare nell’ottica del consumatore finale e segnalare pregi e difetti per trasformarli in un fiore all’occhiello per l’azienda. E’ un circolo virtuoso che nasce da una filosofia corretta, alla base c’è tanto impegno, sia da parte dei tecnici che ci formano, che da parte di noi FrontRunner. In definitiva questo team è responsabile del prodotto finale.
Piani per il futuro?
Come accennavo, ho scoperto di recente il Triathlon e lo sci di fondo. Sono convinto che chi ha una mentalità sportiva possa adattarla a qualunque sport, indipendentemente dai risultati. Ho in mente tante cose, la prima è il trail della Ronda Ghibellina, poi speriamo si possa fare tanto altro e io mi farò trovare pronto. Per fortuna mia moglie mi supporta ed è anche lei appassionata di corsa e bici, anche a casa posso dire di far parte di una bella squadra. Del resto, l’anima di un Asics FrontRunner è speciale proprio perché è una persona che vive una vita normale in cui lo sport catalizza il benessere, proprio come recita il nome “Anima Sana in Corpore Sano”.