di Cesare Monetti
Delusione Londra. La maratona più attesa dell’anno, quella che doveva essere un brivido lungo non più di 2 ore, forse addirittura sotto le 2 ore per la prima volta nella storia in una vera e regolare gara, quella che per mesi è stata annunciata come la sfida del secolo tutta africana tra il keniano Eliud Kipchoge, primatista mondiale con 2h01’39” e l’etiope Kenenisa Bekele, secondo di sempre con 2h01’41”, con il passare delle ore è diventata una gara modesta e deludente.
Intanto venerdì il ritiro dalla scena proprio dell’etiope Bekele che ha alzato bandiera bianca a causa di un dolore al polpaccio durante uno degli ultimi allenamenti, poi durante la gara il ritmo fin dalle prime battute troppo blando, forse complice il maltempo. A Londra era una giornata fredda, piovosa e ventosa. Non certo il massimo per correre una maratona su ritmi da record mondiale.
FINITO – Ma la notizia di giornata è che nonostante la corsa con il passare dei chilometri fosse addormentata con ritmi oltre i 3’00 al km, quando si doveva correre a circa 2’50”, il ‘mostro di bravura’ che è da anni Eliud Kipchoge, non riusciva a brillare. Passaggio alla mezza in un vellutato e di per sé deludente 1h02’54”, ma la mazzata finale è verso 1h50’ di gara, Eliud si stacca, rimane indietro, ha una falcata poco brillante, ben diverso il gesto tecnico da quella cavalcata da urlo fatta di sorrisi e spinta di caviglie che aveva fatto un anno fa a Vienna in occasione del suo primo e unico sub 2 ore. Oggi Eliud Kipchoge è stato l’ombra di se stesso, finendo nelle retrovie, ottavo in 2h06’49”, uno delle sue giornate peggiori. Ma non la peggiore di sempre. “Verso il 25km ho iniziato ad aver male ad un orecchio e non è più passato. Queste sono le gare, ora sono già focalizzato sulla mia prossima vittoria” le sue parole appena dopo il traguardo.
La domanda è una sola adesso: E’ questa la fine o l’inizio della fine della carriera di Eliud Kipchoge?
VITTORIA – Successo per l’Etiopia dunque in terra londinese grazie a Shura Kitata in 2h05’41” al termine di una potente ed avvincente volata contro il keniano Vincent Kipchumba che termina con lo stesso tempo , terzo Sisay Lemma anche lui nella stessa volata ma staccato di poco: 2h05’45”. Shura Kitata Tola ha anche vinto la maratona di Roma nel 2017 con un più che valido 2h07’28”, secondo tempo di sempre per la maratona capitolina.
MEUCCI – Italia assente e altresì deludente. Unico azzurro in gara tra i top runner invitati ed ammessi era Daniele Meucci. Il pisano non ha terminato la gara ritirandosi dopo una prima parte di gara corsa sui ritmi studiati alla vigilia che lo avrebbero dovuto portare ad un crono finale sotto le 2h10’. Passato quindi in 15’07” al 5km, 30’11” al 10km, 1h04’24” alla half marathon e poi l’inizio del calo ed il progressivo distaccamento sia dalla testa della gara che dal gruppetto di inseguitori dove si trovava fino al ritiro avvenuto al 32km: “Condizioni proibitive per correre forte: vento, pioggia e freddo – le parole di Meucci, che compirà 35 anni mercoledì – Ci ho provato, ma poi mi son trovato a correre da solo”. Valencia Marathon del 6 dicembre o una maratona primaverile (Siviglia? Tokyo?) potrebbero essere le ultime chances per conquistare la maglia azzurra per le Olimpiadi dell’estate prossima.
DONNE – Passaggio in 1h08’11” per la gara femminile che registra il successo per il secondo anno consecutivo della primatista mondiale Brigid Kosgei che stacca tutte le altre negli ultimi 6km per tagliare il traguardo in 2h18’58”, in rapporto agli uomini un crono decisamente di più alto spessore tecnico. Spettacolare recupero, era addirittura quarta, con volata finale per la statunitense Sara Hall che chiude in 2h22’01” dopo aver ripreso e battuto in velocità sul rettilineo finale la campionessa del mondo Ruth Chepngetich che non reagisce allo sprint, sicuramente con la benzina finita, e termina in 2h22’05”.