E’ sempre lì. Davanti. Prima al traguardo. Oggi, ora così come quasi dieci anni fa quanto stampò il 2h23’44”, nuovo e ancora imbattuto primato italiano di maratona. Allora era l’aprile 2012, oggi è il 2020 e Valeria Straneo di anni ne ha ben 44. E 176 giorni. Sì lo so non si dice l’età di una signora, ma Valeria ci perdonerà questa nostra licenza. Ma le vogliamo bene e desideriamo sottolineare le sue primavere perché si è laureata per la seconda volta, dopo il 2013, campionessa italiana assoluta Fidal dei 10000m in pista.
Sì, è ancora la più forte e veloce in Italia sui 10000 metri. Un nuovo titolo italiano, l’ennesimo di una splendida carriera esplosa a 35 anni quando riuscì grazie all’asportazione della milza a risolvere i gravi problemi di salute che l’affliggevano. Ieri, a sorpresa ma non troppo, a Conegliano Veneto sul magico anello da 400 metri ha stampato un eccellente 32’53”77. Un brillante 3’17” di media al km.
Dopo cinque anni che non metteva piede in pista per una gara.
Senza scarpe chiodate.
In piena preparazione per una maratona.
Battendo ragazze che hanno vent’anni meno di lei.
“Sono certamente felice per questo titolo italiano, il secondo di quest’anno dopo l’oro tricolore vinto in mezza maratona a febbraio alla Gensan Giulietta&Romeo Half Marathon – fa sapere una soddisfatta Valeria Straneo – . Non credevo di valere meno di 33’ minuti, invece finalmente le gambe stanno girando, ieri mi sentivo davvero bene, così come a Monza21 dove ho vinto due settimane fa”.
Il successo di Valeria non è casuale, c’è totale passione dietro alla sua corsa che va a sommarsi alle competenze e capacità di Stefano Baldini, il campione olimpico di Atene 2004 è suo allenatore da circa un anno ormai. Un 2020 che non è stato per nulla facile anche per l’alessandrina: “Il riadattamento dopo il lockdown è stato durissimo. Mentalmente e fisicamente. In quei mesi non ho potuto correre e allenarmi in strada, avevo recuperato e messo in cantina un tapis roulant, ma aveva solo 16km/h come velocità massima, un 3’45” al km che serve a poco. Ci pestavo sopra circa 15km al giorno, ma di più non era possibile fare. E’ seguito un periodo durissimo per me, lungo tutta questa estate, mesi e mesi di fatica, forse l’età, chissà (ride…) dove le gambe non andavano. Finalmente da qualche settimana mi sono sbloccata e tutto sta iniziando a girare al meglio. Ma riprendere a maggio è stata veramente dura”.
Eppure vince i 10000 metri su pista, verrebbe da chiedersi se è più per merito suo (tanto!) o per demerito di avversarie non all’altezza. “Vedere 32’ sul tabellone dei risultati è una gran cosa secondo me e per me. La pista non è nelle mie corde, sono una maratoneta da sempre, non ho preparato questa gara, i 10km in genere per noi dei 42km sono una gara test da fare ogni tanto e quasi sempre li facciamo in gare su strada. Peccato non ci fossero altre maratonete forti come Dossena e Incerti o penso a Veronica Inglese che per infortuni vari non erano in gara”.
“Ora sto preparando la maratona di Valencia del 6 dicembre – fa sapere la Straneo – voglio quel benedetto minimo olimpico, voglio fare la mia terza olimpiade. Prima ci saranno i mondiali di mezza maratona il 17 ottobre, una gara importante, ma dove di sicuro noi azzurre saremo lontane dal podio. Là davanti le donne ormai fanno 1h05’ e sono di un altro pianeta, io vorrei onorare la maglia azzurra facendo il mio primato stagionale, andare sui 1h11’ e dare il massimo come sempre. Sarà una gara fondamentale e importante in vista di Valencia”.
Campionati Italiani dei 10000metri con Valeria Straneo che con questo 32’55”25 si piazza anche al 10° posto delle liste europee, batte atlete come Isabel Mattuzzi che ha chiuso in 2^ posizione in 33’04”22, lontana dal 32’36”50. La mezzofondista trentina deve ancora esplodere definitivamente, la speranza è che lo faccia al più presto considerato che ha già 25 anni quindi si è vero è giovane, ma gli anni passano. Se non ora…quando? Dove sono insomma le ragazze italiane da 32 minuti?
Negli uomini successo di Osama Zoghlami in 29’07”27, crono che lo piazza in 36^ posizione nelle liste europee di questo 2020. Un peccato l’assenza sia di Yeman Crippa che di Eyob Faniel, sarebbe stata una sfida stellare quella tra i due nostri italiani più forti.
Yeman, origini etiopi, l’anno scorso a Doha ha fatto il primato italiano sui 10000 metri con un magico 27’10”76 e quest’anno ha fatto il record italiano dei 5000 metri con 13’02”26 e dei 3000 metri 7’38”27.
Faniel, origini eritree, ha corso un fantastico 28’10” a Monza i 10km su strada due settimane fa, alle 16 del pomeriggio di una giornata di sole asfissiante con oltre 30 gradi. Crono di alto livello poiché a soli 2” dal record italiano in vigore.
Dietro ci sarebbe stato il vuoto, però tra i due sarebbe stata battaglia sulla pista di Conegliano Veneto, così come al Golden Gala abbiamo goduto della sfida tra Filippo Tortu e Marcell Jacobs sui 100 metri. Avremmo vissuto una gara adrenalinica lunga 25 giri che avrebbe alzato notevolmente il livello dell’evento e onorato il titolo tricolore in palio, a nostro avviso sempre importante e da inserire tra le priorità soprattutto in una stagione anomala come questa. La domanda è sempre la medesima: Perché non vengono valorizzati di più da federazione, dagli sponsor, dagli stessi atleti?