di Cesare Monetti
Che Pasqua ragazzi. E chi l’avrebbe mai immaginata una cosa simile. Sembra di essere in un film, con scene assurde di gente in coda fuori dai supermercati con la mascherina sul volto, pronti ad evitarci e a guardarci male. Surreale.
Non c’è molto da festeggiare in questa Pasqua, perchè tanto, se non tutto, è vietato e personalmente non mi sento molto di festeggiare. E sono anche nervoso per non dire arrabbiato. Con chi? Con lo Stato, con la nazione, con tanti miei compatrioti.
Perchè? Perchè non può essere normale uno Stato che mette lo sport in ultima posizione, che recepisce lo sport solo come ‘il calcio’ relegato al business, che non concepisce lo sport, calcio compreso per tantissimi ragazzini, come benessere primario per la persona. Sì, lo sport, per non dire la corsa, è il primo presidio medico di benessere di un popolo. Credo fortemente in questo.
Invece non ci siamo evoluti per nulla e come tanti decenni fa siamo ancora legati al fatto che ‘stiamo bene se mangiano tanto’ e quindi, oggi che è Pasqua, meglio abbondare e strafogarci. Con la pancia piena stiamo bene. Tanto poi se abbiamo il colesterolo, l’ipertensione, l’obesità, iperglicemia e decine di altre malattie, che pesano assai anche sul bilancio nazionale del servizio sanitario nazionale, diamo la colpa allo stress e ai ritmi della vita moderna. Ebbene sì, l’Italia che non fa sport e maledetamente si strafoga a tavola costa tanto a tutti noi e impegna ogni giorno da sempre tantissimi medici e infermieri.
Non voglio dire ‘io sono migliore’ perchè ognuno ha i suoi difetti, punti deboli e tante pecche, però almeno da questo punto di vista noi runner, così come milioni di altri sportivi, abbiamo una marcia in più: pesiamo meno, molto meno sulla collettività. E ci ammaliamo meno. Perchè comunque almeno in una persona mediamente allenata le difese immunitarie sono più alte. Diverso, ovvio, se lo sport diventa esagerato e sì inquesto caso subentra la stanchezza, la spossatezza fisica e dunque il rischio di ammalarsi di più. Ma bisogna fare un discorso medio, stare nel mezzo.
Quindi sì, non sono certo felice di queste quarantena imposta a me come a tutti noi italiani, certo il coronavirus sarebbe arrivato comunque e ci avrebbe piegato lo stesso facendo purtroppo migliaia di morti. Ma forse sarebbero stati qualche migliaia in meno, perchè saremmo stati mediamente più forti.
Il qualunquismo e il discorso da bar potrebbe farmi dire non posso correre ed invece posso andare dal tabaccaio e fumare, certo lo penso e ne sono convinto che la cosa sia tremendamente sbagliata. Anzi, lo scrivo e lo sottoscrivo.
La speranza è che questo maledetto coronavirus aiuti l’Italia e l’italiano a migliorare, andando a guardare le cose realmente importanti, più lontano e distante dalle cose materiali e più vicino alla considerazione della propria persona e al proprio benessere. Che non sia solo con una alimentazione scorretta e sbilanciata a tavola. La speranza è una volta, una stramaledettissima volta, le parti politiche si uniscano almeno nel pensiero: italiani, fate più sport, solo così saremo più forti, belli, ricchi e soprattutto SANI. Come fanno all’estero. Come conferma l’Organizzazione Mondiale Sanità.
Buona Pasqua a tutti.