Quel che fa più male è che a combinare il pasticcio sono stati due fratelli che sono professionisti. Tomas e Silvestro Franchini sono innanzitutto guide alpine e maestri di sci della prestigiosa stazione sciistica Madonna di Campiglio.
I loro trascorsi, il loro vivere nel territorio li posiziona nell’élite alpinistica italiana, due fratelli che sono, diciamo così, famosi. In questi giorni però a poche distanza l’uno dall’altro ne hanno combinate di assai gravi. Qualche giorno fa Tomas in una uscita in solitaria con gli sci d’alpinismo, cosa comunque vietata in questo periodo di quarantena, ha accusato un malore, mentre ieri 6 aprile Silvestro si era avventurato a scalare le pareti vicino alla sua abitazione in dry-tooling, tecnica derivata dalla arrampicata su ghiaccio e dall’arrampicata su misto (misto di roccia e ghiaccio) che consiste nello scalare una parete di roccia utilizzando l’attrezzatura da ghiaccio, ossia le piccozze e i ramponi.
Non è andato tutto bene, perché purtroppo Silvestro è rovinosamente caduto riportando importanti fratture tanto da dover chiamare il soccorso alpino per soccorrerlo. Anche in questo caso come già accaduto LEGGI QUI è stato necessario l’impiego dell’elicottero e l’impiego di personale di soccorso e paramedico, sicuramente anche già stremato e sottopressione per via del coronavirus.
Sicuramente non avrebbero contagiato nessuno, né Tomas tantomeno Silvestro in quanto due sport in solitaria, però la prudenza in questo difficile periodo dovrebbe essere la parola d’ordine, anche solo nel rispetto di tanti operatori del settore come medici e infermieri che stanno duramente lavorando.
Inoltre, e qui il vero fatto grave, i due ragazzi sono professionisti e non due improvvisati, da loro ci si aspetterebbe visto il ruolo lavorativo di un rispetto totale delle regole che il nostro Governo ci ha imposto. Ovvero stare a casa e al massimo fare attività motoria vicino a casa. Non certo pericolose scalate sui monti.