L’emergenza sanitaria legata al COVID-19 che ha costretto l’Italia ad una situazione di blocco è in costante evoluzione. Fermo restando che si invita la popolazione a rimanere a casa il più possibile, restano consentite attività considerate necessarie come fare la spesa, acquistare giornali, consegne di cibo e prodotti vari, recarsi in farmacia e presso i presidi medici e fare attività motoria all’aria aperta.
Tante attività sono state rimodulate, dopo il triage telefonico e la app chiamata ‘Lazio Dottor Covid’ che consente di effettuare una televisita, adesso non è più necessario andare dal medico di base per la prescrizione dei farmaci, stante una ordinanza per la dematerializzazione delle ricette mediche.
Dopo i dubbi iniziali, l’Istituto Superiore della Sanità ha chiarito (LEGGI QUI) che si può svolgere attività motoria all’aperto, purché nei pressi della propria abitazione, moderando l’intensità e rispettando il metro di distanza. Nonostante le vigorose polemiche, a livello nazionale questo decreto non ha subito modifiche, fatte salve la chiusura dei parchi pubblici recintati e chiusura strategica di alcuni punti di accesso a ciclo-pedonali molto frequentate.
Più confusa la situazione quanto all’uso della bici, prima possibile come attività ludica anche al di fuori dei comuni di residenza se usata come mezzo di locomozione e ora vietatissima al di fuori dei confini del proprio comune.
A livello regionale, la Campania è stata pioniera nella interdizione totale dell’attività fisica all’aperto. Dapprima, solo una settimana fa, il Presidente della Regione Vincenzo De Luca approvava l’attività fisica, con le dovute limitazioni, mentre cinque giorni fa ha firmato una nuova ordinanza con cui la vietava. Neppure il ricorso al TAR ha potuto sovvertire il decreto e i campani sono impossibilitati a svolgere attività fisica all’aperto (LEGGI QUI).
Ha seguito questa linea l’Emilia Romagna che ad oggi vieta ogni forma di attività sportiva all’aria aperta ad eccezione che in prossimità della propria abitazione, camminare per ragioni di salute e portare fuori gli animali domestici (LEGGI QUI).
Segue a ruota la regione Sicilia, con il divieto di pratica qualunque attività motoria e sportiva all’aperto, anche in forma individuale (LEGGI QUI).
Non si è lasciato attendere il Friuli Venezia Giulia, da oggi venerdì 20 marzo vietate passeggiate e uscite (GUARDA QUI).
Alcuni sindaci, verificata la presenza di cittadini in strada, hanno imposto misure limitate ai propri confini, come il divieto di usare le panchine e i parchi, ad esempio nel comune di Buccinasco (MI), dove si potrà di correre/camminare dalle 5 alle 7 di mattina e dalle 23 alle 24, sempre e comunque da soli. Sempre in Lombardia, chiusa l’Alzaia Naviglio Martesana presso il comune di Vimodrone, paese confinante con Milano. Rimosse reti da calcio, pallavolo, canestri in molti parchi della Lombardia.
Il caos regna sovrano, il decreto Governativo è stato quindi stravolto da tanti amministratori locali più o meno importanti, come sempre non si riesce a trovare una normativa comune, quando forse sarebbe utile usare semplicemente il buon senso.