di Cesare Monetti
ROMA – Tanti pensano che annullare un evento sia facile, indolore, una meschina maniera da parte dell’organizzatore di intascare i soldi dell’iscrizione e non disputare la gara, quasi come fosse uno scappare col malloppo.
Nossignori non siamo ai tempi del farwest, un evento come la RomaOstia e come tanti altri nel running sono il risultato di un lavoro quotidiano di decine e decine di persone, una vera azienda, una industria, con dipendenti e collaboratori che investono tempo e denaro e lavorano con passione. Una gara come RomaOstia costa milioni di euro. Sì esatto, il rischio economico in ballo è imponente, non si scherza per nulla. Ci sono debiti e investimenti, ci sono costi che mai verranno riassorbiti. C’è tanta professionalità e c’è comunque anche tanta passione. In questo caso la smisurata passione per il Gruppo Sportivo dei Bancari Romani e in particolare dalla famiglia Duchi, con il mitico padre Luciano e ora la figlia Laura che ha preso da qualche anno in mano le redini del gioco.
Annullare un evento è qualcosa che spacca il cuore, perchè ogni organizzatore custodisce la propria gara, la modella e tenta di farla crescere proprio come fosse un figlio. Mai si vuole annullare una gara, il pericolo è grande.
Ieri, 3 marzo, la notizia dell’annullamento, quando ormai si era già sul campo, con i camion e gli operai a costruire l’Expo, con gli atleti top runner già in viaggio negli aeroporti di tutto il mondo. E tanti ancora oggi criticano l’organizzatore: “Ci avete preso in giro, mi avete rubato i soldi’ o altre critiche davvero di pessimo e di basso livello.
La realtà, la cruda verità, quello che rimane adesso è in queste foto e nelle parole di Laura Duchi, l’organizzatrice. Non c’è bisogno di molto altro.
La notizia però che ci dà è una ed è importante. Perchè si avanti e si guarda con fiducia al futuro in un momento difficile per tanti motivi: RomaOstia 2020 E’ SOLO RIMANDATA. La data non è ancora prevista, magari già in maggio o in autunno, è presto per dirlo, ma ad oggi già si sta lavorando per l’edizione 2020 che non c’è stata ma che ci sarà.
Le foto sotto parlano da sole…
Dalla pagina social di Laura Duchi:
24 ore dopo
Resta l’amaro in bocca di qualcosa che ti eri preparato a fare, che eri pronto ed eccitato di fare e che non puoi più fare. Questo, più o meno, accomuna noi e i tanti iscritti. Loro volevano correre, noi accoglierli come sempre, impegnandoci, ciascuno per il suo, a fare bene.
Per noi però ci sono anche 47 anni di storia: di una corsa che si è fatta con il sole e con la pioggia, con il vento e con la neve. Con tanti problemi, spesso con pochi soldi, senza troppi aiuti o supporti, ma sempre con tanto entusiasmo e passione.
La situazione è più grande di noi e quindi va bene così. Però vedere i pettorali stampati, il villaggio allestito, le migliaia di maglie, di medaglie, acqua, succhi di frutta, ci fa tanta tristezza. Come vedere questo video dove dicevamo che la RomaOstia non si ferma. Lo abbiamo fatto ieri mattina. Ci credevamo e volevamo fortemente farla. Queste immagini sono anche per i complottisti che pensano che già sapevamo tutto. Lo abbiamo saputo alle 17.00 dai giornali.
Restano i tanti messaggi di solidarietà da parte di amici della RomaOstia che ci hanno fatto sentire l’affetto ed il calore. E resta la voglia di riprendere, per una grande RomaOstia 2020, in una nuova data.
Grazie a tutto il Comitato Organizzatore, i volontari e a tutti quelli che avrebbero voluto correre, speriamo di potervi vedere presto prendervi la Colombo fino alla Rotonda
Gepostet von Laura Duchi am Mittwoch, 4. März 2020