Ph. Norbert Wilhelmi / METRO GROUP Marathon Duesseldorf
Per ragioni economiche c’era solo un piccolo contingente di elite nella corsa di domenica, ma nonostante questo, gli organizzatori sono fiduciosi che l’anno prossimo la situazione sarà decisamente migliore.
Annie Bersagel alla ricerca del suo personal best, fatto l’anno scorso proprio a Duesseldorf con 2:28:59, inizia la sua corsa contro il cronometro con una caduta: intorno al 10km la campionessa uscente è inciampata a terra dopo un contatto accidentale con un’atleta che la seguiva, ma la trentaduenne si rialza in fretta e continua nonostante i graffi sulla schiena e i lividi. Guidata dai pacemakers a metà gara segna 1:13:40, 20 secondi in meno di quanto programmato. A quel punto non c’erano rivali importanti nella corsa, con la brasiliana Sirlene De Sousa Pinho decisamente indietro, staccata di quasi cinque minuti dopo 8km e poi ritiratasi al 13km in preda ai crampi
Annie Bersagel continua a spingere, passando il km25 in 1:27:18 e poi il km30 in 1:44:48. A quel punto il tempo previsto per il finale era intorno ai 2:27:30 e l’americana rallenta gli ultimi 7 km dopo l’uscita di scena dei pacemakers. Annie Bersagel è comunque riuscita a migliorare il suo pb di 30 secondi. “Sono molto felice di aver fatto il mio personl best dopo la caduta, che è stata un po‘ uno shock. Ma i pacemakers hanno fatto un lavoro incredibile oggi, devo ringraziarli“, ha dichiarato Anni, un’atleta semi-professionista con un lavoro full time a Oslo come consulente finanziaria. “Vorrei riuscire a passare part time questa estate per preparare i trial americani per l’Olimpiade, il prossimo febbraio a Los Angeles .” L’Olimpiade di Rio è il suo sogno e con il coraggio dimostrato domenica sicuramente potrebbe essere una sorpresa nei trials.
Seconda Fabienne Gehlen dal Lussemburgo, con 2:55:26 mentre chiude il podio femminile la tedesca Sophie Salzwedel in 3:00:53.
La corsa maschile è stata molto più incerta. Guidati dai pacemakers, un gruppo di 4 atleti – Marius Ionescu, il belga Abdelhadi El Hachimi, il sudafricano Sibusiso Nzima e il tedesco Pollmächer – segnano a metà gara 65:52. Mentre Pollmächer si ritira per un problema al piede dopo 26 km, Ionescu e El Hachimi continuano insieme fino al 30 km (1:34:00). Durante i 5 km successivi Ionescu allunga fino a costruire la vittoria con 2:13:19, migliorando il suo personal best di 14 secondi. Lo segue Abdelhadi El Hachimi con 2:13:46, mentre terzo arriva Marcin Blazinski, in 2:16:08.