di Cesare Monetti
VOTO 10 – A Paula Radcliffe. Alla sua carriera stellare, al suo incondizionato amore, nonostante i forti dolori al tendine, per i 42km che l’hanno vista protagonista assoluta ancora ieri alla ‘sua’ London Marathon. In modalità ‘non agonistica’ piazza un 2h36’55” che vale anche il biglietto per Rio 2016, eventuale quarta olimpiade. In tanti anni di carriera in primis il primato del mondo di 2h15’25” che ancora regge dal 2003 e nel mezzo tre vittorie a Londra, altrettante e New York, una a Chicago, doppia iridata di cross e tanto tanto altro. Mancherà quella sua corsa cadenzata dal ciondolare della testa. Mancherà la sua pelle bianca nella fiumana di africane…mancherà…sicuri che mancherà a Rio 2016? INFINITA
VOTO 9 – Alla maratona di Londra, alle sue emozioni sia nella gara di testa con i più grandi atleti del mondo a giocarsi la vittoria e il mezzo milione di spettatori sulle strade. Alle emozioni di 37mila partenti, di tanti vip in gara come il pilota Jenson Button che termina in 2h52’. E ogni anno in primavera arriva il dubbio: meglio Londra o New York? DECIDIAMOCI
VOTO 8 – A questa domenica di fine aprile. Tante, tantissime le gare in programma sia all’estero che in Italia. Londra, Varsavia, Madrid, Amburgo, Dusseldorf per citarne alcune, poi la Sarnico Lovere, Rimini Marathon, Siracusa, la 50k di Romagna, la 50k da Lecco a Cassano D’Adda, i lunghissimi trail Abbot’s Way e Tuscany Trail, la Merano half Marathon e tanto tanto altro…Quante possibilità di chilometri, modalità di corsa, dalla grande maratona internazionale alla corsa del paese. Il fattore comune è la voglia di esserci, divertirsi, dare tutto e vivere grandi sensazioni. Solo un decennio fa impossibile avere tutta questa scelta di percorsi e gare. Perché correre è l’unica cosa bella da fare la domenica mattina! RICCHEZZA
VOTO 7 – Alla Riminimarathon che ho personalmente vissuto. E’ solo la seconda edizione ma già si respira aria da grande organizzazione. In Romagna accoglienza super da parte degli organizzatori agli oltre 2mila presenti nei vari percorsi. E poi carico carboidrati con piadine di ogni tipo, brandine e lettini da mare sull’arrivo per il ‘relax’ di tutti, piacevole percorso, ristori perfetti, Expo-Sport di buon livello, tanti amici e…la voglia di tornare nel 2016. TUTTI AL MARE
VOTO 6 – A tutti i partecipanti delle ultramaratone. Che sia la Abbots Way da 125km, la Tuscany Trail da 103km, la 50k di Romagna o quella nel lecchese…ogni volta che corro e arrivo sfatto ad una maratona dopo ‘solo’ 42,195km i rendo sempre più conto quanta forza hanno tutti questi partecipanti, dal primo all’ultimo che magari, anzi sicuramente, cammina solamente. Ma li fa e se li fa tutti. Meriterebbero un 10 per la determinazione e la voglia, ma oggi l’assù in classifica c’è la ‘Regina’ Paula Radcliffe…
VOTO 5 – In contrasto col voto 8 qui sopra. Al Calendario gare poco omogeneo e distribuito delle corse su strada sia a livello internazionale che italico. Alcune domeniche tipo ieri decine e decine di competizioni, altri fine settimana dove ti devi accontentare del poco o nulla. Viene il dubbio che spesso gli organizzatori siano davvero poco attenti. Personalmente cerco una maratona in tutta Europa al 22 Novembre…ma ad oggi non sono riuscito a trovarne. Ovviamente diverse ce né il 15 ed il 29 dello stesso mese. PECCATO
VOTO 4 – Alla brutta storia di Stoccolma marathon del 30 maggio prossimo e del relativo problema ‘Razzismo’. Cosa è accaduto? In poche parole l’organizzatore aveva (perché poi si è ricreduto e ha ritrattato…) manifestato l’intenzione di mettere premi in denaro per i soli atleti nordici, tagliando fuori il resto d’Europa ma soprattutto nell’intenzione di evitare che in terra scandinava andassero i forti atleti africani a vincere e prendersi il ‘malloppo’ in palio. Una brutta maniera per stimolare gli atleti di casa a vincere, un modo davvero per dire ‘mi piace vincere facile’. Eliminare keniani, etiopi, ugandesi o marocchini dalla corse su strada è come dire IO ATLETA EUROPEO MI ARRENDO voi siete più forti ed io non gioco più con voi. Peccato che gli atleti africani abbiano due polmoni e due gambe come tutti i nostri top runner. Forse hanno solo più voglia e più fame. SCONFITTI IN PARTENZA
Foto Jane Monti