![]() |
Stefano Baldini corre a Central Park con il gruppo di Born toRun (fotoBenini) |
Sfilata di runners provenienti da tutto il mondo uniti in una corsa spontanea
Una corsa internazionale all’insegna dell’unione e della solidarietà che ha fatto ritrovare il sorriso a tutti dopo lo stop tardivo della Ing New York City Marathon. Un allenamento spontaneo, coloratissimo, con migliaia di runners provenienti da tutto il mondo che hanno corso salutandosi e dandosi il ‘cinque’, molti dei quali con il pettorale della maratona ben in vista.
Un’emozione per i runners di Born2Run, ritrovatisi tutt’insieme nel parco, ora tornato alla normalità, e illuminato da un sole caldo e limpido.
Il capitano del gruppone dei ‘Nati per correre’?
Stefano Baldini, che ha corso indossando la maglia di Run4Emilia per ricordare, ancora una volta, la sua terra:“ Oggi è l’apoteosi della voglia di correre che c’è nel mondo. Il running è ancora meglio delle Olimpiadi poiché è davvero alla portata di tutti; si dice sempre che i Giochi abbattino le barriere economico-sociali creando fratellanza, e oggi si è verificata la stessa cosa, con tutte le nazioni unite in un unico gesto”.
Dello stesso parere è Claudio Caroni, titolare di Born2Run: “E’ stato molto emozionante; era giusto dare un segnale forte e il mondo del running lo ha dato. Una grande dimostrazione di amore per la città e per questo evento straordinario”.
A rendere omaggio a New York, insieme ai ‘Nati per correre’, c’era anche Sky Sport o meglio il team della trasmissione Race to Race. E’ Simona Pappalardo a prendere la parola: “Non ho mai corso una maratona, questa doveva essere la mia prima 42, ma non importa; l’allenamento di questa mattina è qualcosa d’indimenticabile e incredibile. Il gruppo di Born2Run è favoloso, a partire da Baldini e Laura Fogli, un mito da quando ero ragazzina e correvo”.
E c’è anche chi ha messo a punto un vero e proprio traguardo, a pochi metri dalla finish line della maratona. Si tratta del gruppo Run Forty2, proveniente dall’Olanda. Un arco composto di tanti palloncini arancioni, sotto il quale sono transitati tutti a braccia alzate. Per gli atleti provenienti da Amsterdam anche una singolare medaglia: un nastro e una cartolina con l’immagine della metropoli recante la scritta “Che tu abbia corso o meno la maratona, non ti dimenticherai di New York”.
Non dimenticherà Big Apple nemmeno Lisa Magnago che ha corso con il pettorale della maratona per fare un tributo a New York. “Oggi la maratona e la sua gente corrono con me”.
Gli ha fatto eco Gianfranco Valerio, anche lui con il pettorale ben in vista: “Voglio rendere omaggio a New York; doveva essere la mia terza edizione e così non è stato, non importa, la correrò un altro anno, credo sia giusto che sia andata così”.