
La notizia era già nell’aria, ma si attendeva che la giustizia confermasse la sentenza di positività nei confronti della lituana. Con il senno del poi, si potrebbe anche parlare di un risultato migliore, visto che la condotta di gara della Balciunaite ha falsato il risultato finale e tutta la competizione.
“Sono amareggiata e felice allo stesso tempo” racconta la portacolori delle Fiamme Azzurre “è una notizia che mi porta un po’ di felicità, ma non sono per niente soddisfatta della lotta al doping.
Ho atteso quasi due anni un titolo che avrei dovuto godermi il giorno stesso della gara. Gareggio da molto, con atlete che falsano il risultato con scorciatoie illecite, lavorando e sudando con sacrifici che impegnano me e tutti quelli che mi stanno accanto. Rimango convinta che solo con il lavoro pulito e tanti sacrifici si possono ottenere risultati veri.
Non mi sento per niente tutelata: pochi controlli, e ancor peggio sanzioni inesistenti. Mi piacerebbe che le positività vengano sanzionate con squalifica a vita al primo riscontro e con una ammenda consistente all’atleta ed alla società di appartenenza. Dopo queste modifiche potrei sentirmi felice e soddisfatta”.
Parole decise per una atleta come la maratoneta azzurra da sempre paladina di una atletica fatta di sacrifici e lavoro duro:una sentenza che lascia ancora sperare per uno sport pulito.